Questa è la classica domanda che tutti quanti ci siamo sentiti fare almeno una volta nella vita. Ma al giorno d’oggi vale ancora questa domanda?
Oggi il mercato del lavoro è schizofrenico, le professioni nascono e muoiono nel giro di pochi anni o vengono integrate in altre professionalità. Ma allora come possiamo affrontare il mondo del lavoro e soprattutto restare competitivi?
Ovviamente si sente spesso parlare di competenze digitali e subito si pensa a competenze estremamente tecniche. Ma se non fosse proprio così? Il digitale abbraccia ormai la nostra quotidianità, c’è un computer (anche se specializzato) nelle nostre auto, nella lavatrice piuttosto che in qualsiasi robot da cucina. Tutti quanti abbiamo in mano uno smartphone. Ma fatichiamo a comprendere che si tratta di strumenti potentissimi che possiamo utilizzare per lavorare e per comunicare la nostra professionalità.
Abbandonare gli stereotipi
I giovani che devono progettare il proprio futuro lavorativo non devono farsi fregare dai soliti stereotipi che la tecnologia è solo per nerd, che esistono professioni per maschi e per femmine (l’informatica ha più a che fare con il linguaggio che con la matematica), piuttosto che lavori più fighi (ingegnere vs contadino).
Oggi uno degli ambiti in cui la tecnologia sta entrando con ottimi risultati è proprio l’agricoltura: i droni vengono utilizzati per monitorare le coltivazioni e la scheda Arduino entra nell’orto di casa. Così come le basi umanistiche si combinano perfettamente con l’informatica e il digitale entrerà sempre più nelle professioni legali, notarili e fiscali.
Non bisogna quindi avere paura di osare, di sperimentare e soprattutto di farsi contaminare da competenze differenti dalle nostre.
Essere pronti al cambiamento
Occorre essere sempre pronti al cambiamento, pensare fuori dagli schemi, usare la creatività per risolvere problemi, sperimentare soluzioni e imparare anche dai nostri errori. Fino a venti anni fa funzionava ancora la concezione del lavoro nella stessa azienda per tutta la vita, tutta la carriera lavorativa veniva svolta nello stesso luogo e nello stesso ambito. Ora è assai improbabile fare lo stesso lavoro per tutta la vita.
L’evoluzione a livello industriale e sociale è tale che occorre adeguare le attività professionali alle nuove esigenze. Dobbiamo pensare che vivremo più vite lavorative, lavoreremo da remoto e collaboreremo con persone in tutto il mondo. Perché sempre più le aziende ricercheranno le professionalità dove sono.
Investire nell’aggiornamento continuo
Tutto questo richiede un continuo aggiornamento delle nostre competenze. Ma come fare per restare aggiornati? Per fortuna Internet ci offre tante possibilità. Non sempre infatti le aziende oggi affrontano seriamente il tema della formazione per i propri dipendenti. Dovremo occuparcene noi direttamente e investire nella nostra formazione.
Dovremo imparare a selezionare i corsi e le opportunità di aggiornamento che vengono offerte in giro. Ma non sempre abbiamo tempo sufficiente per recarci ad un corso in un’altra città, per non parlare dei costi. Molte università hanno un’offerta formativa online di ottimo livello, spesso a costi contenutissimi con la possibilità di ottenere una certificazione che può essere aggiunta al curriculum.
Comunicare le competenze
Inoltre è fondamentale comunicare le competenze, curare la presenza online, e occorre farlo mentre si sta ancora svolgendo il percorso di studio. Non a caso circa un paio di anni fa l’Università di Trento propose ai propri studenti un breve corso online su LinkedIn. Bisogna cominciare ad utilizzare i social network e il web come un biglietto da visita per il futuro professionale. Sempre più recruiters e aziende selezioneranno i candidati più idonei non solo da un classico curriculum vitae cartaceo, ma valuteranno a 360° la personalità, comprese le competenze trasversali.
Come impostare la presenza online? Raccontando chi siamo con autenticità e coerenza, cosa ci piace e cosa facciamo. Non importa se utilizziamo le parole in un blog o le immagini su Instagram, dobbiamo scegliere il mezzo che ci è più congeniale. Oggi abbiamo a disposizione tante opportunità per raccontare la nostra identità. E’ importante condividere contenuti informativi interessanti e utili per noi e per gli altri. Non importa se non si è mai lavorato, perché si può parlare delle esperienze di volontariato o di sport.
Oltretutto queste esperienze sono utilissime per conoscere altre persone, allacciare rapporti che possono portare ottimi frutti nel futuro. Oggi non si raggiungono risultati da soli, è fondamentale condividere idee e attività per ottenere il risultato atteso e soprattutto ci vuole costanza. Il cosiddetto networking, che può essere sviluppato sia online che offline, consente di allacciare contatti umani e professionali e costruire un network personalizzato.
Tecnologia e cittadinanza
Il digitale quindi non riguarda solo la tecnologia, ma anche il linguaggio e la comunicazione, e occorre coltivare la capacità di gestire i cambiamenti che necessariamente si devono affrontare lungo tutto il percorso professionale. Quando si parla infatti di digital skills non ci si riferisce a qualcosa di statico e immutabile, ma al contrario occorrerà sempre più l’apprendimento continuo delle nuove tendenze del lavoro e di nuove competenze in linea con le professioni più ricercate nel futuro. Senza dimenticare che il digitale vive al centro della nostra società, perché determina e contribuisce a definire l’idea stessa di cittadinanza. Oggi non è possibile essere cittadini consapevoli senza una comprensione dei fenomeni, delle dinamiche e delle dimensioni del digitale.
Acquisire competenze digitali, avere la cosiddetta digital fluency, darà un vantaggio competitivo, anche se il nostro paese non è certamente all’avanguardia, ma il lato positivo è che ci sono ampi spazi di miglioramento.
Riassumendo, di cosa c’è bisogno per il futuro professionale? Secondo la ricerca Getting to Equal 2017 di Accenture occorre puntare su: 1) Digital Fluency ovvero la capacità di usare le tecnologie digitali per connettersi, apprendere e lavorare; 2) Strategia di carriera per fare scelte consapevoli e gestire le carriere in modo proattivo; 3) Immersione tech per acquisire maggiori competenze tecnologiche e digitali per avanzare rapidamente.
Ma allora cosa vuoi fare da grande? Io ancora non lo so.
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